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La mia Strarlügn

Ho pensato che il modo migliore per raccontare e descrivere al meglio la XXV edizione della storica corsa podistica arlunese “StrArlügn” fosse condividere le sensazioni che ho provato in questa giornata e durante la sua preparazione.

Partiamo da sabato. Trovare alle 8,30 del mattino, fuori dal cancello del campo sportivo, una squadra di venti persone pronte a rimboccarsi le maniche per lavorare in gruppo, già di per sé ti fa venir voglia di mollare lì tutto e tornartene a casa perché tanto il tuo obiettivo di aggregazione lo hai raggiunto. Ma non si può, perché c’è una corsa da preparare, la nostra corsa. Allora senza battere ciglio ci dividiamo i compiti da svolgere: gli uomini al lavoro sul percorso e le donne sulla preparazione della zona di partenza. Mattinata e buona parte del pomeriggio trascorrono così, con un via vai di macchine cariche di materiale che vanno e vengono dal campo al percorso di gara.

Nel pomeriggio giunge il momento della ricognizione sul tracciato:  accompagnato dal Bass, dall’Andre e dal Morla faccio lo stesso giro che l’indomani faranno i podisiti. Torno a casa più che soddisfatto per il lavoro svolto dai ragazzi: la segnaletica è quasi impeccabile.

La domenica mattina la sveglia suona alle 5. Alle 5,32 arrivo davanti al cancello del campo sportivo. Ad attendermi c’è il Mario che nel frattempo mi ha già mandato un messaggio per dirmi che mi sta aspettando. “Lavorare così è il massimo”. Cominciamo a predisporre l’area di partenza, mentre una ad una arrivano le magliette verdi che prendono il proprio posto all’interno della struttura organizzativa. Già, perché poco prima dell’apertura delle iscrizioni abbiamo il tempo di fare una foto tutti insieme sotto l’arco di partenza ed il colpo d’occhio è stupendo.

Cominciano ad arrivare i primi podisti. “Vengono alla nostra corsa”, ho pensato. E non potete capire la soddisfazione. Mentre il piazzale si riempie di auto e i runners si scaldano, il meccanismo di iscrizione fila liscio come l’olio, con le ragazze che gentilmente sorridono e distribuiscono le iscrizioni. Alle 7,30 parte l’apripista: arrivano le prime notizie dal percorso, sul quale ognuno è al proprio posto (e non c’erano dubbi!). Rimangono pochi aggiustamenti da fare dovuti alla presenza della protezione civile che ha deciso in mattinata dove prendere posizione per aiutarci nel delicato compito di sorvegliare gli incroci. Nel frattempo il piazzale si è riempito di macchine, mi arriva un messaggio dal Boz: “Cazzo quanti sono!”. Sono già oltre la felicità. Vedo in giro le magliette de La Tigre, dei Tapascioni, delle Salamelle, degli Abbraccini, dell’Ossona… colori sociali che infinite volte ho incrociato durante le corse e che oggi sono venuti ad Arluno per partecipare alla nostra di corsa. E’ stupendo.

Il conto alla rovescia scandisce gli ultimi secondi prima del via: un colpo di pistola del Sindaco accompagnato con sincronismo quasi irreale dagli spari dei coriandoli è l’apoteosi della giornata. Rapidissima si svuota l’area di partenza e rimaniamo a popolarla solo noi, con le nostre magliette verdi. Le ragazze alle iscrizioni schizzano a preparare il grande ristoro finale, mentre si cominciano a fare i conti degli iscritti. Saranno 862. Ottocento-sessata-due podisti presenti. Un successo totale, credo senza precedenti nella storia della gara. Del guadagno che ne traiamo (si perché essendo una polisportiva dobbiamo autofinanziarci, visto che mandare avanti la baracca è sempre più difficile poichè in Italia non si fa nulla per appoggiare realtà di aggregazione e diffusione della cultura sportiva

come la nostra) me ne frega relativamente. Più della metà dei presenti sono persone non iscritte a gruppi sportivi e questo mi fa desumere che gli arlunesi hanno accettato l’invito a partecipare. “Magari qualcuno si iscrive pure al nostro gruppo. Nuovi volti, nuove storie, nuove amicizie. Speriamo.”.

Immediatamente vengo riportato alla realtà dalle ragazze del ristoro che mi informano che i bicchieri stanno finendo. “Impossibile, ne ho comprati tremila!”. Ma è così: probabilmente per errore sono stati inviati all’altro ristoro. Decido di andare personalmente a controllare, per vedere il da farsi. Salgo in macchina e ancora una volta sono travolto dall’emozione mentre aspetto diversi minuti che uno dei nostri mi dia la possibilità di procedere ad un

incrocio con la corsa. Un fiume di podisti che non vuole interrompersi. Indescrivibile.

Arrivo all’altro ristoro dove mi aspetta l’unica nota dolente della giornata. I podisti sono infuriati poiché il ristoro è posto all’ottavo km, e in una giornata così calda è davvero esagerato. Mi vengono riportati gli insulti scagliati alle povere malcapitate (“Vergognatevi!”, “Se non avevate i soldi per fare due ristori ve li diamo noi!”) e l’unica cosa che mi viene in mente è che la colpa è mia. Mentre me ne torno alla base decido già che l’anno prossimo, perché la dobbiamo rifare, posizioneremo un punto acqua intorno al quarto km, così da risolvere il problema.

Ormai la corsa si avvia alla fine, gli ultimi podisti tagliano il traguardo e il ristoro è più preso d’assalto che mai. Le ragazze ancora una volta si comportano egregiamente, resistendo alla carica. Attacca a suonare la banda. “Ma che figata, anche la banda!” mi viene detto. Procediamo con le premiazioni dei gruppi presenti. I ricchi cesti alimentari accuratamente preparati fanno la loro porca figura, e consegnati per mano del Pres e del Sindaco ai responsabili dei gruppi mi fanno pensare che con l’impegno ci siamo ritagliati un posticino nel mondo delle corse, adesso forse nessuno sbaglierà più a scrivere il nome del nostro gruppo. E’ una soddisfazione che deve essere condivisa da tutti i runners con il ditone che brucia sulla schiena: siamo partiti da zero e in meno di due anni siamo diventati più di 80 e da oggi abbiamo la nostra corsa.

I complimenti del Sindaco, che mi hanno fatto un piacere immenso perché davvero sinceri, per aver riportato in auge la StrArlügn sono la ciliegina sulla torta di questa emozionante mattinata.

Chiusa la manifestazione, si procede allo smontaggio prima di dedicarsi alla pizzata in compagnia. C’è tempo per l’ultima emozione: le mani curate con le unghie smaltate di bianco verde per l’occasione delle ragazze che rovistano tra i rifiuti per separare l’umido del secco e la carta dalla plastica, trasformando così la corsa in un evento ad impatto zero per l’ambiente, vanno oltre ogni immaginazione.

Mentre me ne torno a casa stanco morto penso a quanto sarò orgoglioso di sfoggiare la mia canotta con i nostri colori sociali alle prossime gare.

 

Special thanks to: Azienda Michele Calò & Figli per averci fornito il miglior riconoscimento di sempre, Atletica ’99 Vittuone e Brigante Style per averci prestato gli archi gonfiabili, Carlo del La Tigre per avermi dato preziosi suggerimenti a fine gara in un modo tanto cortese da lasciarmi senza parole, Mike per averci guidato nelle procedure di iscrizione, Arluno TV, Sindaco, Protezione Civile, Banda, CVPS e tutti i gruppi podistici che hanno partecipato. Arrivederci al prossimo anno!

 

Clicca sul link sottostante per vedere tutte le foto della 25a Strarlugn 2015

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Foto e video da Youreporter.it

I video ad opera di ArlunoTV:

Hanno scritto sulla nostra gara:

ASD POLISPORTIVA ATLETICO ARLUNO - 20010 Arluno (MI)   Viale 8 Ottobre 6/6      info@atleticoarluno.it